Attrice, presentatrice, ha lavorato in diverse ficton e sit-com come Carabinieri e Camera Cafè solo per citarne alcune, Roberta Garzia è da pochi mesi reduce dalla grande fatica, fisica ed emotiva, di Pechino Express, il reality che l’ha condotta, insieme ad Eva Grimaldi nella coppia denominata delle “cougar”, ai confini dell’Asia.
Roberta parla sempre volentieri dell’esperienza di Pechino Express, la gara-reality in cui è arrivata terza. “Perché parlarne è come tenerla in vita”, ci dice, perché ricordare quello che ha vissuto le consente di rendersi conto di “aver vissuto un’esperienza quasi irreale e di forte impatto”. “A distanza di 6 mesi”, ci racconta Roberta interrotta nelle prove del suo nuovo spettacolo teatrale, “sembra impossibile aver vissuto tutte quelle esperienze e mi chiedo come ho fatto a farcela”.
Si, perché Pechino Express è un’esperienza “tosta”, sia fisicamente che emotivamente ma “c’è l’adrelina e sei completamente calata in quella realtà tanto che il mondo sparisce”, commenta Roberta Garzia con entusiasmo.
Ma non sentivi la mancanza di quello che avevi lasciato a casa? le chiediamo. “Sicuramente nei pochi momenti di pausa che avevamo tra una tappa e l’altra il pensiero andava alle persone lasciate a casa e mi prendeva un po’ di malinconia ma”, ci spiega, “mi reputo fortunata. Non è cosa da poco avere la possibilità di non pensare al quotidiano, alle bollette da pagare, di sperimentare la libertà assoluta e in quella situazione sfrutti tutte le tue capacità al 100% e perdi le abitudini. Io ed Eva (Grimaldi – ndR) ad esempio, eravamo preoccupate di non poter bere il caffè. Ebbene, una volta in Asia, non ci siamo neanche accorte di essere andate avanti senza! E così ti accorgi che siamo schiavi del quotidiano. Credo sia l’unico reality che ti consente di vivere questo”.
Roberta Garzia debutterà il prossimo 27 gennaio al Teatro Sette di Roma con la commedia “Festival, nessuno è come sembra”, in scena fino al 11 febbraio, proprio in concomitanza con il Festival di San Remo. Una commedia che fa riflettere perché, ci spiega, fa capire che “il prezzo che i personaggi pagano per il proprio successo è alto, spesso troppo alto”.
Uno spettacolo comico con spunti interessanti, dunque, che presto arriverà in altri teatri d’Italia e in cui Roberta mette molto di sé stessa e del suo amore per la lealtà e del suo odio per la falsità e l’incoerenza, cose che la infastidiscono e la fanno inVIPerire non poco. Roberta infatti, ci confessa che una delle cose che la inVIPeriscono maggiormente è l’ipocrisia. “Sono una persona schietta e diretta e sono per la verità”, ci dice. “L’ipocrisia è deplorevole, piuttosto non parlo con una persona se mi accorgo che è falsa ed ipocrita. Questo mi porta a cercare di essere sempre corretta e pretendo dagli altri la stessa cosa”.
Ma ad un livello più generico e riferito all’attualità, cosa ti inVIPerisce? “Odio tutta questa violenza e cattiveria nei confronti dei bambini e se penso ai sorrisi e alla felicità delle persone che ho incontrato durante Pechino Express, che vivono proprio con poco, mi fa rabbia pensare che non riusciamo, noi occidentali a dargli quel poco che potrebbe farli vivere meglio. Inoltre se penso a casi come quello del piccolo Loris, mi chiedo dove stiamo andando, perché si arriva a questo punto, siamo diventati delle bestie? Dovremmo tutti interrogarci sui risvolti spesso drammatici della fragilità umana”. Altro che #cougar o femme fatale, Roberta Garzia ci piace per la disponibilità, la sensibilità, la gentilezza e la riflessività, che sono emerse sia durante Pechino Express che durante questa chiacchierata. “Si ma mi arrabbio anche per molto meno e per cose molto più “terrene” “, sorride. “Io guido uno scooter e odio le buche di Roma, il traffico sempre impazzito e gli automobilisti prepotenti nei confronti di chi è su due ruote !”.