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La bioarcheologia all’Università di Salerno

Ritrovare, estrapolare ed interpretare i resti di piante ed animali durante uno scavo archeologico. Anche in Italia prende piede una nuova branca dell’archeologia: la “bioarcheologia”.
La formazione in zooarcheologia (studio di resti animali: denti, ossa, pellicce ecc.) e paleobotanica (studio di piante, semi, ecc.) aiuterà gli archeologi a comprendere meglio l’habitat, il regime alimentare, l’evoluzione in campo agricolo e nell’allevamento di animali, le condizioni ambientali e tanto altro ancora.
Consci dell’evoluzione tecnico scientifica, consapevoli dell’importanza di un approccio pluri ed interdisciplinare, il Rettore dell’Università degli Studi di Salerno Vincenzo Loia ed il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” Roberto Tottoli, hanno ampliato e rafforzato l’offerta formativa dei due prestigiosi Atenei.

E’ stata infatti firmata la Convenzione che ufficializza la trasformazione della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Salerno nella nuova Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici “Tra Oriente e Occidente”.
Questa sinergia tra i due Atenei, volta ad ampliare le conoscenze durante i corsi universitari, le visite guidate presso collezioni e Musei e le competenze durante scavi archeologici, laboratori specifici e contatti con Soprintendenze, andrà a formare la nuova generazione di archeologi, fornendo loro ulteriori strumenti di studio e valutazione di quanto ritrovato sul campo durante gli scavi.

 

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