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Italia sul tetto del mondo. Lo sport è sempre più un esempio

Impegno, costanza, tenacia, resilienza, fiducia. Sono questi gli ingredienti del successo degli atleti italiani alle Olimpiadi di Tokyo 2020 che si svolgono, è storia, nel 2021.

Siamo ben lontani dall’essere campioni della pizza-fatta-in-casa, come qualcuno ha avuto a dire, vista l’italica abitudine di preparare il gustoso manicaretto al sabato durante tutto il periodo del lockdown, cosa in cui restiamo comunque campioni ma qualcuno potrebbe obiettare “vi piace vincere facile?”

Dicevamo, lungi dall’essere campioni della pizza-fatta-in-casa, se piovono medaglie, (non lo dimentichiamo, dopo la vittoria dei campionati europei di calcio) è grazie all’impegno, alla costanza, alla tenacia, alla resilienza, alla fiducia nelle proprie doti dei nostri atleti. Le storie di molti di essi raccontano di incidenti, di infortuni, di cadute alle quali i campioni, che sono tali innanzitutto nella testa, hanno risposto rialzandosi, rimboccandosi le maniche, riprendendo l’allenamento, non mollando davanti al dolore, insistendo, spronati e sostenuti, da mamme, da fidanzate, da mogli, da mariti, padri, sorelle, fratelli, nonne, nonni, compagni e compagne, amici, allenatori. Un intero mondo, il loro mondo, prima ancora che quello là fuori, ad incitarli a fare il tifo per loro.

E’ l’Italia efficiente, quella che se vince-c’è-qualcosa-sotto e allora inizia la macchina del fango, per essere più espliciti: la richiesta di rigiocare la finale degli Europei e le, neanche velate, insinuazioni sul possibile doping di Jacobs.

E invece l’Italia è proprio questo. Questa capacità di stupire, di meravigliare con le imprese delle sue donne e dei suoi uomini così come lo fa con le sue bellezze, con la sua storia, con il suo estro nella moda e nel design, con il suo genio creativo.

Ci si augura che queste vittorie siano foriere di una ripartenza che coinvolga tutti gli italiani, con le mascherine, con il distanziamento, abbiamo continuato ad esserci vicini e a sostenerci. Lavorando dietro le quinte l’Italia è andata avanti nonostante sia stata la prima nazione occidentale a fronteggiare il virus dimostrando, comunque, una capacità di risposta inaspettata, attraverso tutti quelli che sono stati in prima linea come i medici o nelle retroguardie come l’esercito di fattorini, commessi, operai, che hanno continuato a lavorare per garantire il necessario. Proprio come fanno spesso questi atleti degli sport cosìdetti minori di cui ci si ricorda solo quando arriva la tanto sospirata medaglia. Vite che si giocano il sudore e la fatica di anni in pochi giornate di gara. Ma lo sport è questo, l’importante è partecipare. Ma se vinciamo…allora se vinciamo è tutta un’altra storia e in quella storia vogliamo esserci ed ora ci siamo. Con le Pellegrini, i Jacobs, i Paltrinieri, le Ferrari, le Palmisano, le Boari, i Nespoli., i Montano..e tutti i pulcini che iniziano, entusiasti, a praticare uno sport, con il desiderio di bissare le vittorie dei loro beniamini. E potranno farlo mettendoci impegno, costanza, tenacia, resilienza, fiducia.

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