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A Salerno Letteratura si parla di cultura d’impresa

C’è davvero spazio per ogni aspetto della produzione letteraria alla decima edizione di Salerno Letteratura Festival.

Ieri è stata la volta della cultura e dunque della letteratura, d’impresa.

Ne hanno parlato il co-direttore artistico del Festival Paolo Di Paolo e il giornalista Antonio Calabrò, presidente della Giuria Premio Letteratura d’Impresa ed autore del libro “L’avvenire della memoria”, edito da Egea.

L’incontro è stato aperto dal contributo di Andrea Prete, presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Salerno, Antonio Ferraioli, presidente di Confindustria Salerno e Antonio Alunni, presidente del Gruppo Tecnico Cultura Confindustria.

In uno scenario che vede le PMI protagoniste del tessuto economico, non si può trascurare la cultura d’impresa perchè l’impresa E’ cultura, per i legami che ha con il territorio nel quale sorge ed opera, per l’apporto che riceve dalle persone che vi lavorano.

 

 

E sulle persone ha posto l’accento il presidente di Confindustria Salerno nel suo intervento, sull’importanza di agevolarne lo sviluppo e la crescita, secondo una filosofia, sempre più diffusa in ambito imprenditoriale, che pone la persona al centro.

L’imprenditore, in questo contesto, è una sorta di “eretico”, afferma Calabrò, perchè di fronte a quello che c’è, sceglie il proprio modo di fare e di innovare, con la coscienza della trasformazione che ne conseguirà nei processi economici e sociali.

«Va quindi organizzato un discorso di convergenze dei narratori che incontrano l’impresa e dell’impresa che incontra i narratori», commenta Calabrò, per raccontare l’impresa nel mondo più opportuno, perchè, continua Calabrò, che è anche il responsabile degli Affari Istituzionali di Pirelli, «un contratto di lavoro è cultura in quanto indica una serie di valori, la cultura d’impresa è anche un bilancio ben scritto, le vele speciali di Luna Rossa sono cultura».

Durante l’incontro sono stati anche presentati i nomi e le opere dei cinque finalisti del Premio Letteratura d’Impresa che verrà assegnato nell’ambito di Bergamo Città Impresa 2022: Tante care cose, di Chiara Alessi, edito da Longanesi, L’album dei sogni, di Luigi Garlando, edito da Mondadori, Nina sull’argine, di Veronica Galletta, edito da Minimum Fax, Cosa vuoi di più dalla vita? Amaro Lucano: storia di un’Italia dal bicchiere mezzo pieno, di Francesco Vena e Emiliano Maria Capuccitti, edito da Rubbettino, Partecipare all’impresa globale. Una ricerca antropologica in Automobili Lamborghini, di Fulvia D’Aloisio, edito da Franco Angeli.

 

 

 

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