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Silver economy. Welfare per l’invecchiamento attivo come risorsa e non spesa

L’invecchiamento della popolazione pone il problema di un welfare che va affrontato con tempestività.

Con il tasso di natalità praticamente a zero e l’aumento della speranza di vita a 89,5 anni per le donne e 79,3 anni per gli uomini nel 2070, anno in cui la popolazione, secondo stime Istat, si ridurrà a 47,6 milioni di persone, quello della riduzione della quota di popolazione attiva è un problema che va affrontato subito.

L’aumentare della popolazione anziana, spesso sola e malata, pone questioni di sostenibilità ed equità che richiedono uno sforzo ed una comunione di intenti per riuscire a proporre soluzioni utili per il futuro prossimo,

considerato «che la generazione che accede adesso al mercato del lavoro in Italia andrà in pensione mediamente a 71 anni, mentre ora è possibile (sempre in media) a 61,8 anni; gli importi percepiti, inoltre, saranno più bassi, perché a coloro che sono entrati nel mondo del lavoro dopo il 1995 sarà applicato il sistema contributivo puro», afferma Biagio Ciccone, Segretario Generale delle UIL Pensionati Campania, che ha curato il volume dal titolo I quattro cavalli – Stato, mercato, ambiente e welfare”, edito da Franco Angeli.

«La realizzazione del cosiddetto Ecosistema d’argento, che si descrive nel libro», continua, «garantisce lo sviluppo di un sistema sostenibile in cui la silver economy diventa un volano di crescita economica e di inclusività».

Presentato ieri a Milano, il volume parla della “silver economy” come opportunità e non solo come spesa, per assicurare qualità della vita ad una fascia della popolazione spesso sola e malata.

La condizione necessaria per assicurare servizi alla persona è inevitabilmente la collaborazione tra pubblico, privato e singoli con il supporto della tecnologia. Il modello di riferimento è quello portoghese, con l’obiettivo di garantire equità, inclusione e sostenibilità sociale ed economica.

 

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