Salerno accoglie un numero cospicuo di turisti italiani ed europei, non solo durante l’annuale manifestazione “Luci d’artista” che, da quasi venti anni ormai si ripete, ma anche nel periodo estivo; rumorosi, diluiti durante tutto l’anno, migliaia di visitatori si riversano per le vie del Centro Storico.
In special modo gli stranieri passeggiano attenti lungo strade, piazze e vicoli, con in mano le loro mappe commentate di Salerno, in cerca delle bellezze nascoste di una città che, seppur non grande, ha non poco da visitare: chiese, monumenti, giardini, musei, dove si può leggere la storia: dai primi insediamenti etruschi, per giungere, tra vestigia dell’Impero Romano, costruzioni Longobarde e Normanne, all’architettura moderna delle archistar quali Zaha Hadid e David Chipperfield.
I più attenti, consapevoli dell’esistenza di una costruzione romana importante, una villa patrizia sita nel cuore della città, si informano per visitarla, forse spinti dalla curiosità di capire meglio la storia di questo sito e di chi ne fosse il proprietario (forse un ricco comandate dell’esercito più potente del tempo o un influente uomo politico che, innamorato delle belle terre che i romani chiamavano Campania Felix, aveva deciso di trasferirsi a Salerno per godere delle bellezze dello splendido Golfo della città).
Negli anni Ottanta del Novecento, nel cuore del centro storico della città, vicino alle vie dello shopping, e che un tempo furono battezzate “via de’mercanti”, viene portata alla luce, nel rione Antica Corte, una piccola perla di storia salernitana: una Domus Romana (abitazione di antica famiglia patrizia).
Nel rione Antica Corte, l’area di ritrovamento degli ambienti di epoca romana sono siti in un vicolo a cui fu dato il nome di “vicolo della neve”, strada nota anche a tantissimi turisti e visitatori che, a Salerno, sono passati nello storico ed omonimo ristorante che offriva piatti tipici locali.
Il nome al vicolo fu dato perché, fino a circa la metà del XX secolo, i “Nevieri” (lavoratori dell’industria della neve) raccoglievano, in apposite fosse, ingenti quantità di neve che, una volta compattata in ghiaccio, veniva tagliata in blocchi venduti perché si potesse conservare la merce altrimenti deperibile o come sembra, in tempi più antichi, per deliziare il palato di nobili e benestanti amanti del sorbetto.
I resti dell’antica costruzione patrizia di epoca tardo romana (III-IV secolo dopo cristo), rinvenuti diversi metri al di sotto del piano viabile, sono prova dell’esistenza della colonia romana di Salernum, un “Castrum” romano (accampamento militare) di cui fa racconto Tito Livio, e di cui si sa veramente poco, poiché le tracce delle originarie costruzioni sono andate distrutte sin dal Medioevo.
La struttura rinvenuta a Salerno è su due livelli, mentre le Domus Romane sono solitamente sviluppate su di un solo piano; le caratteristiche dell’atrio pavimentato, le decorazioni delle pareti, lasciano pensare ad un sito importante, non ancora ben valorizzato.