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Giornata Internazionale dello Stress. 10 Best Practices per affrontarlo a lavoro

Il 7 novembre è la Giornata Internazionale dello Stress. Da Cegos Italia, uno dei principali player internazionali nel Learning & Development, 10 Best Practices per trasformarlo da in punto positivo e di forza.

Secondo una ricera Gallup, il 46% degli italiani, un pò di più rispetto al resto del campione internazionale, soffre di stress da lavoro. Per questo motivo, la capacità di gestione dello stress è una skill essenziale.

La capacità cioè di trasformare lo stress da emozione negativa in in leva positiva per crescere, migliorare e performare diventa importante. Si chiama “eustress” e si contrappone al “distress” che, invece, provoca malumore, nervosismo, senso di frustrazione e che può diventare cronico e in quanto tale, dannoso.

“Le persone hanno bisogno di stress, ma nella giusta misura. Nell’attuale contesto professionale, l’eustress è un elemento cruciale anche per progredire in modo efficace, preservando il benessere mentale e fisico – commenta Paola Lazzarini, Senior Consultant e Head of CSR di Cegos Italia . Per contrastare un contesto operativo e organizzativo di grande complessità e volatilità occorre un approccio RCAT (di resilienza, consapevolezza, adattamento, trasparenza), al fine di ridurre la pressione e sfruttarla come un’opportunità per crescere e migliorare. In uno scenario con queste caratteristiche, la formazione svolge un ruolo essenziale e può aiutare singoli e organizzazioni a creare un ambiente più sereno e produttivo, dove accogliere sfide e sviluppare progetti per irrobustire le proprie competenze e raggiungere nuovi traguardi. Integrare queste pratiche nelle azioni quotidiane, inoltre, è fondamentale per mantenere un confine ben delineato tra vita professionale e vita privata, garantendo un equilibrio sano e sostenibile e un miglior work-life balance. Tema, quest’ultimo, che rappresenta una delle sfide più critiche affrontate dalle organizzazioni e che è emerso anche in una recente survey condotta da Cegos, focalizzata sul Talent Management”.

Queste le 10 Best Practices per trasformare lo stress da esperienza negativa in positiva.

  1. Rilassarsi per contrastare la pressione: attraverso diverse tecniche benefiche sia fisiche che mentali, come il rilassamento muscolare progressivo di Edmund Jacobson, si può trasformare lo stress e migliorare la gestione delle pressioni quotidiane. Questa metodologia guida verso il controllo della tensione, tramite contrazioni volontarie di gruppi muscolari per 5-10 secondi, seguite da un completo rilassamento di 30-45 secondi. Una pratica regolare affina la capacità del corpo di passare rapidamente alla calma, promuovendo un benessere immediato e duraturo.
  2. Riconoscere i fattori di tensione da digitalizzazione: nonostante innumerevoli vantaggi, la costante reperibilità e il sovraccarico di informazioni possono causare stress. Identificare le fonti di tensione e parlarne con i manager, cercando un maggior equilibrio e supporto fra colleghi, può migliorare il benessere generale e la produttività.
  1. Adattarsi alla digitalizzazione con la resilienza: si può allenare la propria resistenza psicologica alle difficoltà per trarne energia positiva. Tecniche specifiche aiutano anche a capitalizzare il passato, guardare al futuro con ottimismo e gestire la vita in modo più positivo. Tra i primi obiettivi da porsi, vi è quello di lasciare la “lista delle cose da fare” in ufficio e rilassarsi, tracciando una linea di demarcazione chiara tra vita professionale e privata.
  2. Conciliare famiglia e carriera: stare insieme alla famiglia è considerato un efficace antistress e mantenere le connessioni sociali, insieme all’attività fisica, è uno dei modi migliori per rilassarsi. Accortezze come introdurre pause dal cellulare o informare il team sulle fasce orarie in cui si può essere reperibili, consentono di pianificare meglio le proprie attività e vivere pienamente il tempo che si dedica agli affetti.
  3. Saper impiegare nella maniera corretta lo smart working: sempre più aziende stanno adottando modalità di lavoro ibride, smart working e flessibilità oraria. Questa scelta ha ridotto il tempo necessario per recarsi in ufficio e ha permesso ai lavoratori di gestire meglio il proprio work-life balance. Tuttavia, questa possibilità richiede una certa disciplina per mantenere un confine ben delineato tra lavoro e privato.
  1. Ricordarsi di riposare e annoiarsi: non occorre essere sempre perfetti e impegnati. Attività ludiche e sportive possono aiutare a calmare i nervi e i pensieri negativi. È importante, però, avere anche periodi di riposo e divertirsi, poiché la noia e l’inazione stimolano l’inventiva e la creatività, fondamentali per risolvere problemi quotidiani più o meno complessi.
  2. Saper gestire il tempo: l’organizzazione del time management aiuta a pianificare al meglio appuntamenti privati e professionali, riducendo la pressione. Porsi domande chiave su priorità, urgenze, necessità di passaggi intermedi, suddivisione di compiti e quando dire “no” contribuisce a evitare sprechi di tempo e a godersi quello libero.
  3. Puntare su chiarezza e dialogo per la propria motivazione: quando si è stanchi di non essere adeguatamente riconosciuti e ricompensati è importante richiedere un confronto chiarificatore con i superiori. Mantenendo un tono educato, descrivendo al meglio la propria situazione ed esprimendo, se necessario, il desiderio di un feedback più regolare.
  4. Fare attenzione al bore-out: attività al di sotto del proprio potenziale, che diventano routine, possono essere altrettanto pericolose quanto lo stress costante. Questo fenomeno, noto come bore-out, può causare insoddisfazione, svogliatezza e, nei casi peggiori, depressione. Tuttavia, con coraggio e iniziativa, è possibile cambiare la situazione. Offrirsi volontari per nuovi incarichi e presentare idee innovative sorprendendo colleghi e superiori può portare a mansioni più stimolanti.
  5. Collaborare e comunicare per crescere: infine, è importante condividere esperienze con persone che la pensano allo stesso modo (o che sono disposte a capitalizzare eventuali divergenze di pensiero) per identificare i momenti di stress e trovare soluzioni costruttive, evitando lamentele e avendo sempre l’obiettivo finale di migliorare il proprio benessere e contribuire a un ambiente di lavoro più positivo e produttivo per tutti.

 

 

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