E’ appena uscito il nuovo libro di Ida Paradiso, food marketer e consulente per aziende del settore eno-gastrinomico.
Il titolo è La Strategia dell’ Ambasciatore – Marketing (efficace) per il Made in Italy all’Estero, edizioni Food Marketing Papers.
Il volume è un vero e proprio manuale di marketing rivolto sia ai tanti italiani all’estero che agli operatori e agli studenti di marketing, ai quali l’autrice, al suo terzo titolo, spiega, attraverso esempi e case studies concreti e reali, come promuovere i prodotti enogastronomici italiani.
Il nostro Paese è pieno di eccellenze spesso prodotte anche da aziende di dimensioni medio-piccole. Considerato il numero degli italiani sparsi in giro per il mondo e la popolazione mondiale, c’è spazio per tutti.
Ma come promuovere queste bontà? Paradiso delinea una vera e propria strategia in cui gli emigrati italiani possono giocare un ruolo da protagonisti attraverso tre pilasti: consapevolezza, verità e turismo.
Si, turismo, perchè la promozione del made in Italy, non solo quello food, in ogni caso passa anche attraverso il ritorno in patria degli italiani che vivono all’estero e attraverso la verità che riescono a riacquisire tramite il rapporto che ritrovano con le proprie radici, al di là della nostalgia che offusca la visione del reale.
Nel 2024, proclamato Anno del Turismo delle Radici, questo libro ben si presta a diventare manuale di azione per quanti operano nel marketing in generale, in particolare per chi si occupa di food marketing, di turismo territoriale, per quelli che si spendono per far rivivere borghi e cittadine che hanno visto la propria popolazione assottigliarsi per prendere il volo verso lidi che promettevano fortuna.
Un libro dunque molto attuale, che spiega ai nostri connazionali expat che hanno la voglia di farsi ambasciatori del meglio del made in Italy “come fare” questo tipo di marketing di promozione del mondo food delle aziende italiane.
Attualissimo anche il test di riscrittura utilizzando l’Intelligenza Artificiale, in chiusura del volume, che ne fa il primo libro del settore contenente un esperimento di AI generativa.