E’ SOLO il titolo del one man show che Arturo Brachetti ha appena portato in scena al Teatro Gesualdo di Avellino.
Il celeberrimo trasformista ha regalato al pubblico più di un’ora e mezzo di uno spettacolo nel quale ripercorre la sua infanzia, facendo entrare lo spettatore nella sua casa.
Il mago del quick change riesce, con un semplice panno a forma di ciambella, solo cambiandosi di cappello, a trasformarsi in ben 25 personaggi diversi, collezionando, nell’intero spettacolo, ben 100 trasformazioni, tutte realizzate in una manciata di secondi.
Strabiliante, colto con i suoi rimandi all’arte, alla musica, al cinema, onirico e vario, SOLO è uno spettacolo che coinvolge lo spettatore nell’universo-Brachetti e lui è un vero mago, non solo perchè fa comparire fiori e ninfee ma perchè nello spettacolo riesce ad amalgamare tecnologia, luci laser, ombre cinesi e persino la poetica sand art che, con una manciata di sabbia, gli permette di creare paesaggi e storie.
Davvero bravissimo, incontriamo Brachetti alla fine dello spettacolo, sorridente e amichevole e gli chiediamo cosa lo inVIPerisca e con un sorriso e dopo un attimo di riflessione non ha dubbi e ci dice “le persone sbagliate che si ritrovano in certi posti senza sapere come, ad esempio, quelli che in ufficio dicono””non ti preoccupare, faccio questo, faccio quello” e poi non sanno fare proprio niente. Mi inviperiscono le persone incompetenti, insomma, che magari si trovano in posti decisivi e in Italia ce ne sono molte purtroppo ed è per questo che ci troviamo così”.
E allora, servirebbero SOLO tanti Brachetti.